L’anoressia è caratterizzata da intensa paura di aumentare di peso e da un’interpretazione significativamente errata del proprio corpo e della propria forma fisica e dal rifiuto di mantenere il peso corporeo entro i limiti inferiori del normale. Le cause dell’anoressia non sono ancora note, sembra però che molti fattori possano contribuire alla sua insorgenza, viene pertanto valutata come una condizione multidimensionale che ha la sua origine dall’interazione di tre vaste classi di fattori individuali, famigliari e culturali. Alcune caratteristiche individuali, quali il perfezionismo, la bassa autostima, il controllo delle emozioni, l’ascetismo e le paure legate alla maturità psicobiologica precedono la comparsa del disturbo e i fattori socioculturali che associano la magrezza alla bellezza e al valore personale possono favorirne lo sviluppo. L’esordio caratterizzato da eccessiva preoccupazione per il peso e le forme corporee è spesso innescato da eventi scatenanti come ad es. separazione e perdite, modificazioni dell’equilibrio famigliare, nuove richieste ambientali e malattie fisiche all’inizio della pubertà. La conseguenza dell’intensa preoccupazione per il peso e le forme corporee è la ricerca del dimagrimento attraverso una dieta ferrea che è rigida e ipocalorica. Iniziata la dieta ferrea alcuni fattori tendono a favorire il mantenimento e la cronicizzazione del disturbo, tra questi risultano particolarmente importanti i vantaggi che l’individuo ottiene in conseguenza alla perdita di peso e al controllo alimentare. Questi includono rinforzi positivi quali sensazione di successo, incremento del senso di autocontrollo e attenzione degli altri e rinforzi negativi quali ad esempio l’evitamento del peso naturale e della maturità psicobiologica. Tali fattori determinano che il disturbo si automantenga e tenda a cronicizzarsi, dando luogo a una serie di sintomi secondari alla denutrizione che favoriscono un progressivo peggioramento della qualità della vita e una profonda modificazione della personalità del soggetto. L’esordio adolescenziale riporta alle dinamiche tipiche dell’età in cui le conflittualità personali si confrontano con la richiesta ambientale di relazioni più emancipate. Solitamente sono ragazze con bassi livelli di autostima, problemi di adattamento, conflittualità personali più o meno complesse e relazioni famigliari disturbate. La patologia è connotata da una forte tendenza autodistruttiva la cui finalità, paradossalmente non è la morte, ma l’emaciazione.
Applico specifiche terapie cognitive e comportamentali, psicoeducazione e altre tecniche per un miglioramento sintomatologico e per migliorare la qualità della propria vita.
Riferimenti Bibliografici:
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Sitografia:
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